Diabetici Famosi
nacho“La sua carriera calcistica finisce qui!”. Questa è la frase che sentì da bambino quando gli fu diagnosticato il diabete di tipo 1 e stava già giocando nelle giovanili del Real Madrid. José Ignacio Fernández Iglesias, meglio noto come Nacho è nato a Madrid il 18 gennaio 1990 ed è un calciatore spagnolo, difensore del Real Madrid e della nazionale spagnola. In un'intervista ha rivelato di convivere con il diabete: “Avevo solo 12 anni quando mi diagnosticarono il diabete. Ero già nei libri del Real Madrid al tempo, e questa scoperta diede inizio ad un periodo duro. Ricordo le visite in ospedale – avrei dovuto seguire la squadra del Real per un torneo, ma dovetti rinunciare. All’inizio ero seguito da una dottoressa che sancì la fine della mia carriera calcistica. Successivamente iniziò a seguirmi un endocrinologo”. Fortunatamente, il successivo supporto di un esperto diabetologo ha permesso a Nacho di continuare a giocare a calcio. Ad alti livelli. Oggi ha totalizzato più di 100 partite giocate per il Real Madri e 7 partite per la Nazionale spagnola. “Quando iniziai ad affidarmi al Dr. Ramirez, l’impatto fu subito positivo. Mi disse che in alcun modo avrei dovuto rinunciare al pallone. In effetti questa attività, la mia preferita, si è rivelata fondamentale per la gestione della patologia. È molto importante muoversi”. La cura che oggi deve dedicare a se stesso è molta “tre volte tanto rispetto ad una persona comune”, ma non crede che questa sia una cosa negativa. “Indirettamente credo che il diabete aiuti. Devi curare nei minimi dettagli la tua dieta e il modo in cui riposi. Ti tende più responsabile perché devi sempre portare con te gli strumenti per il controllo diabetico”. Lungo tutta la sua carriera calcistica, Nacho ha già vinto due volte la Champions League, la competizione calcistica più prestigiosa in Europa, così come La Liga, la Seria A spagnola: anche qui Nacho ha collezionato due vittorie. “Non ho limiti. Ci sono alcuni tipi di cibo che devo evitare o a cui devo prestare più attenzione, ma sono fortunato, il mio diabete è sotto controllo e vado molto d’accordo con il mio dottore. Come ho detto, il diabete ti rende una persona più responsabile e ti prendi cura di te stesso molto di più. So che sarà lì per il resto della mia vita – bè, a meno che non si trovi una cura. Avere il diabete è come avere un compagno di squadra sempre con me”.