Il paese di Isola d'Istria
Isola d'Istria dalle alture di Saletto

"...alle falde di questa valle (?) lambita dalle false onde, s'alza entro del mare in mezzo alli due Promontorj uno scoglio di figura quasi ovata, e di giro un lungo miglio, il quale serve di base alla terra, denominato Isola dal sito isolato, in cui sen giace. Chi ne fossero i primi fondatori, diversamente ne scrivono gli Historici. Leandro Alberti l'attribuisce agli Istriani, allorchè intorno al 550 d.C. la Provincia fu da gl'Hunni miseramente desolata..."

“...Isola non vanta una grande storia. La storia universale non la conosce, la geografia molte volte la dimentica; anche la storia dell’Istria non la mette in grande rilievo, altre cittadine le stanno davanti.

Eppure per noi Isola, il nostro umile Paese, ha la storia più grande, più bella e luminosa, perché è la nostra storia, la storia di ognuno di noi. La città più famosa del mondo non saprebbe dire al nostro cuore quello che ci sa dire il nostro Paese. Le sue case ci dicono dove siamo nati, ove siamo cresciuti nel calore delle nostre famiglie; le contrade risuonano ancora dei canti gioiosi, delle voci argentine della nostra fanciullezza innocente, le scuole ci ricordano i primi passi del nostro sapere, la Casa Comunale porta scritta la storia della nostra vita civile, i campi sparsi nella valle e sulle colline sono ancora bagnati dei sudori della nostra gente, le fabbriche, le officine, i negozi, i luoghi di lavoro testimoniano ancora la vita operosa ed industriosa del nostro popolo buono; il mare, che stringe Isola come in un abbraccio fraterno, ricorda i nostri pescatori, il loro amore al dovere, molte volte pagato con il sacrificio della vita.

Tutto a Isola parla al nostro cuore. Se i sassi avessero una bocca, anche i sassi parlerebbero e racconterebbero la nostra storia. Né gli uomini, né il tempo potranno mai cancellare questa storia, la nostra storia.

Tratto da una breve omelia pronunciata da monsignor Salvatore Degrassi durante una Santa Messa e pubblicata da Antonio Vascotto – a mo’ di prefazione – al suo libro “Ricordando Isola”

 

isola d'istria

Così si descriveva Isola d'Istria, il paese natale dei miei avi paterni, e molto probabilmente anche il sito in cui è nato e si è sviluppato il cognome.

Quando ho cominciato, nel 1978, Isola d'Istria era ancora governata da uomini che poco gradivano questo tipo di ricerche.

venerabile ufficio parrocchiale isola d'istria

In Parrocchia ad Isola d'Istria sono rimasti pochi libri.

Il censimento dei documenti e degli atti storici della neonata Repubblica Slovena che ha fatto il governo di Lubiana ha portato tutti i libri dei battesimi, tranne quello che copre il periodo dal 1506 al 1527, all'Archivio Vescovile di Capodistria, dove dopo diffidenza e sospetto si sono dimostrati molto disponibili e gentili.

Gli altri dovrebbero essere ad Isola, ma sono costretto ad usare il condizionale perché personalmente ne ho visti ben pochi...

caro padre!

Stesso tipo di sospetto, diffidenza e poca collaborazione le ho incontrate all'inizio delle mie richieste per visionare il materiale rimasto ancora ad Isola. Ristagna all'Ufficio Parrocchiale un fastidio cronico ad avere qualcuno che "spulcia gli archivi", ma dopo insistenze e chiarimenti c'è stata anche la loro disponibilità.

L'accesso ai dati è sempre stato complicatissimo.

Un tempo per colpa della guerra fredda, oggigiorno per colpa del contrario, per la tutela della privacy, per la cronica indisponibilità del Signor Tale, del Signor Talaltro, o per mille altre motivazioni.

Il Documento anagrafico più antico che ho visto è il libro dei battesimi registrati risalgono al 1506... del pregresso molto è andato distrutto o perso, mentre altro è disperso, e forse questo censimento operato dal Governo di Lubiana riuscirà a ritrovare...

decreto 10739 del 10 giugno 1820 sui matrimoni - fronte

decreto 10739 del 10 giugno 1820 sui matrimoni - retro